lunedì 28 settembre 2015

Allattare si può... La storia di latte di Cinzia e Manuel...


Manuel dorme. Eccomi qui. Qualche minuto per portare la mia esperienza.. piccola al momento (7 mesi e mezzo non è tanto) ma ricca di volontà. Non esiste allattamento senza parto, e il mio non è stato dei migliori. Il mio vissuto è stato pieno di sofferenza: un travaglio che non è partito, un cesareo e per non farci mancare nulla anche una bella trasfusione di sangue. Ora, io avevo tutte le mie idee sul parto non ospedalizzato, le aspettative erano tante e sicuramente non è stato facile, però immaginatevi quanto sia delicata e fragile una mamma (anche la mamma che ha potuto provare il miglior parto in assoluto) e di come stravolge la vita una creaturina nuova da amare e di cui prendersi cura… Oltre a questo il mio seno era la parte del corpo con cui meno avevo confidenza, un seno piccolo su cui non ho mai puntato certo il mio sex appeal … ma ci tenevo ad allattare ed ero informata su tutto , ma proprio tutto. Tutto nella teoria… Non faccio in tempo ad uscire dall’ospedale con una montata lattea che non riuscivo nemmeno a indossare la canottiera , il contatto col seno mi faceva male, mi dava fastidio, ed erano i primi di febbraio.. chiedo Monica di venir a casa il prima possibile… mi dimettono con un sacco di “cose da fare” (puntura per far coagulare il sangue , ferro, ecc) il mio compagno ed io torniamo a casa,e panico!!! Non riuscivo ad attaccare Manuel.. non c’era nulla da fare. Io ero tesa, non depressa, ma vedevo solo tutto grigio , un elefante davanti agli occhi non mi permetteva di godere di quel “ cosino” tra le mie braccia.. (a volte, confesso che rimpiango questo, così nel presente di oggi me lo strapazzo di coccole) Una volta a casa per fortuna avevamo un po di latte artificiale e la notte è andata, con momenti di panico ma è andata .. alle 10 deve arrivare Monica! io stavo troppo in preda ad un vortice di tensione (muscolare soprattutto) , ormoni.. era così, ed è stato così per molto tempo ancora. Di prima mattina viene mia mamma ( maternage zero) a casa che miracolosamente mi attacca il bambino… poi arriva Monica e con lei vediamo come ciuccia Manuel, l’attacco, il seno.. che era intoccabile.. i capezzoli, le piccolissime ragadi che sembravano potessero uscire..e tante lacrime.. non riuscivo a trattenere le lacrime.. Avrei voluto un parto differente , la mia condizione fisica mi buttava tremendamente giù di morale, mi sentivo inadatta, incapace, non ero riuscita a partorire, non riuscivo ad allattare, di notte sudavo da quanto il mio corpo era fragile, davo a Manuel il latte artificiale perché io non ce la facevo fisicamente, mi hanno raccomandato di non tenere il mio cucciolo in braccio in piedi dato che sarei potuta cadere come una pera cotta… non avevo nessuna forza dentro di me.. come un gatto che si morde la cosa.. sentivo che stavo soffrendo e stavo male e più vivevo questo e meno riuscivo a spostare quell’elefante davanti i miei occhi… Tra mia mamma che diceva che il bambino non si attaccava e mia suocera che non vedeva il latte… ero sballottata tra i mille consigli di tutti, e dalla paura che Manuel non crescesse, che non dormiva perché non lo saziavo abbastanza.. .. ma ogni volta che piangevo il latte sgorgava a fiumi… Un episodio di questi ricchi di emozione, lacrime e risa, (perché poi ci sono state anche le risa) è stato quando Monica mi ha fatto provare un paracapezzolo e dopo che Manuel si è staccato ho visto il latte con la schiumetta… come quella del cappuccino per intenderci… riso e pianto si mescolavano con l’emozione di nutrire il mio bimbo. Monica mi ha fatto visita ancora.. e poi continua a far parte di questa nostra avventura di allattamento… Vorrei condividere ancora una cosa, che spesso è vissuto come un tabù per le mamme.. comprato il tiralatte, Monica è a farci visita quando le spiegavo la sensazione che provavo, non ricordo le parole esatte.. ma mi ero espressa così : “ mi viene voglia di dare dei calci” di fatto si chiama disturbo disforico di emissione, col tempo è passato, (io sono la prova vivente che passano certe sensazioni!!) ho prediletto il ciuciatore originale dal tiralatte, però a me è successo, di aver male ai capezzoli, di aver degli ingorghi, di credere di non farcela a continuare ad allattare… intorno a me e dentro di me ho dovuto combattere molto, ma avevo una buona alleata : Monica. E ringrazio anche la mia amica Felicitas che mi ha dato tanto supporto. Ma soprattutto a Manuelito, perché è per lui che ho trovato la forza interiore col tempo di spostare quell’elefante. Allattare si può.