lunedì 31 marzo 2014

...ho capito quanto sarà dura per me rinunciare a questi nostri momenti esclusivi.... la storia di un allattamento "prolungato". La storia di Claudia..


Alla fine ho capito tutto…proprio poco fa, mentre mettevo a dormire Viola prima di andare in ufficio . Ovviamente se ci sono io lei si addormenta solo con la sua “titta” nonostante i 26 mesi suonati , se io manco non mi cerca neppure e si addormenta nei modi più svariati, pure aggrappata al gatto. So che è un pensiero arzigogolato, io sono un insieme di contraddizioni continue ma, alla fine il punto di arrivo è sempre questo; Monica sa quante volte io dica basta a questo “vizio” del seno che fra primo bambino e seconda va avanti da cinque anni però oggi ho capito che quella viziata oltre a loro sono proprio io. Ebbene si, io che ogni tanto sospiro da sola e dico, basta non ce la faccio più, io che agli altri racconto da circa sei mesi che la sto staccando definitivamente, io che avrei voglia di non vedere più il mio seno alla mercé della prole con capezzoli che vengono usati come manopole dello stereo, , non mi sento pronta a tagliare definitivamente questo grande cordone che ci lega. Probabilmente il motivo principale è il sapere che 99 su 100 dopo non ci saranno altri neonati per casa a meno di non fare un super enalotto, il fatto di osservare questo maledetto tempo che corre velocissimo e contemplare i passi da gigante che i miei bimbetti fanno da soli, supportati si da mamma e papà ma non più totalmente dipendenti da loro. Io ho avuto la gran fortuna di poter allattare al seno senza integrazione entrambi i miei figli, sono stata molto fortunata non più brava, probabilmente avessi allattato artificialmente avrei comunque lo stesso percepito il distacco, magari nel momento del passaggio dal biberon alla tazza o in altri punti cruciali della crescita del bambino come lo spannolinamento. Ricordo di aver pianto come una fontana quando realizzai che Davide era autonomo nell’andare in bagno, come piansi scendendo le scale della scuola materna o quando vidi Viola salutarmi serenamente in braccio alla maestra del nido. Cosa c’entra questo con il mio allattamento prolungato direte voi…C’entra care colleghe mamme…oggi mentre ero nel lettone con Viola ho percepito una pace ed una tranquillità che nessun corso di joga o pilates mi abbia mai lasciato, l’ho guardata dormire mentre aveva ancora il riflesso di suzione e ho capito quanto sarà dura per me rinunciare a questi nostri momenti esclusivi. Il limite è mio lo so, forse vedere crescere Davide e rendermi conto che, man mano che diventa grande la mamma è sempre il suo sole, ma non il centro assoluto dei suoi pensieri. Ora il papà è complice, gli amichetti e i nonni uno spasso; io ci sono e lui è coccolone ma ha iniziato a lasciarmi la mano. Eppure questo è il corso meraviglioso del nostro mestiere naturale, oggi ascoltavo (e ovviamente avevo il viso che sembrava una cascata del Njagara) la canzone di Elisa scritta da Ligabue dedicata alla figlia “A modo tuo”; bisogna farli crescere questi bimbi, lasciarli liberi di cadere ed esplorare, ma quanto è difficile. Ogni tanto mi commuovo persino guardando mia nipote undicenne alta 1,60 con il 40 di scarpe; ricordo il giorno della sua nascita come fosse ieri, quando la tenevo in braccio e la portavo su e giù dal corridoio per farla addormentare, lei mi guardava con gli occhi mezzi chiusi. Ora per guardarci negli occhi non devo manco abbassarmi più di tanto, mi parla dei ragazzini e del ciclo che sente che le sta per arrivare. Ecco, in un soffio tutto è passato, Davide la settimana prossima proverà ad andare alla scuola calcio, lui che mi gridava sbattendo i piedi singhiozzando: “Voglio la tittaaaaaaaa” ora quando vede che Viola fa uscire il latte dice: “bleah”. Perdonatemi quindi per questo monologo forse noioso ma ho finalmente capito che sono io a dovere svezzarmi da Viola e ora come ora non ne ho le capacità. Grazie mamme per il supporto e la compagnia che ogni giorno mi date su SOSALLATTAMENTO o negli altri gruppi di mamme, spero di esservi stata di aiuto in tanti momenti. Vi lascio con questo pensiero forse scontato ma vero: che abbiate allattato al seno o col biberon, che abbiate partorito con parto naturale, parto indotto o cesareo, che siate madri biologiche o adottive, non scordate mai quanto speciali e uniche siete.